E così un giorno la tua mano fluida sulla carta ti porterà via in questo dolce percorso della memoria, dove ti rivedrai bambina, ragazza, giovane adulta. E attraverso la scrittura liberatoria rivedrai i momenti della gioia e del dolore, delle sofferenze non dette e di quelle negate. E scoprirai quel tuo essere cresciuto nelle conformità e adattamenti alla vita, quel tuo essere divenuto «ruolo» impoverimento e appannaggio per altri, ma non autentico nella sua unicità. E in quei ricordi rivissuti riproverai l’amarezza, l’inquietudine di allora e le rabbie trattenute e piangerai con singhiozzi profondi scaturiti dall’anima resa oramai incontenibile nel tragitto alla chiarezza….Continua su Corriere.it>>