L’operaio è stato operato e ora sta bene. La moglie: “Non volevo credere che non ci fosse davvero più niente da fare. Mi definirono una ‘spregiudicata’”
Per Flavio Angelinetta sembravano non esserci speranze. All’operaio residente a Dongo, sul lago di Como, era stato diagnosticato un tumore al fegato, definito “inoperabile” dai medici di Milano. Per i dottori, restavano a sua disposizione solo tre mesi di vita. Da allora di mesi ne son trascorsi nove e Flavio è ancora vivo. Grazie alla caparbietà della moglie, che non si è arresa alla prima diagnosi, e ai medici dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine, che hanno operato “l’inoperabile”, salvando Flavio….Continua su Huffingtonpost>>