Torino, 22 settembre 2022- Oggi a Torino il primo giorno del “Cracking Cancer Forum” con il coordinamento della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta. L’evento, che proseguirà domani, si svolge presso il presso l’Ho tel NH Collection Torino Piazza Carlina — Piazza Carlo Emanuele II. Uno spazio di dibattito, seminari e approfondimenti sulla lotta al cancro anche attraverso le parole. Un approccio positivo e concreto contro la malattia, che si frammenta attraverso ricerca e conoscenza diffusa.
“Il Cracking Cancer Forum nasce da un’idea tra il 2018-12019 mia e di Pino Orzati. Un nome con una duplice valenza, comunicativa e tecnica, che è una provocazione e al tempo stesso un manifesto del nostro lavoro: “cracking” come “sgretolare”, perché siamo in una fase in cui il cancro come malattia si sta sgretolando, perdendo quella pericolosità che ha avuto per tanto tempo e per questo bisogna contribuire a questo processo. Cracking però anche come “craccare”, perché ci inseriamo nei sistemi di difesa del tumore per renderlo meno potente e pericoloso, grazie ai nuovi farmaci e cure. Fin dall’inizio abbiamo voluto affrontare questo tema non solo con eventi e dati scientifici, ma mettendo insieme anche più punti di vista, occupandoci anche di comunicazione e cercando di capire dove migliorarla. Non si può chiamare i guariti “sopravvissuti”: c’è un linguaggio oggi che non va bene. Poi siamo impegnati sull’organizzazione, perché anche questa è terapia, sul supporto alle reti oncologici, sul dialogo con il mondo dell’industria, perché serve il contributo di chi produce gli strumenti. E poi ci rivolgiamo ai cittadini, perché il tema cancro non deve essere ristretto ai malati e curanti. Si tratta di una malattia con 3 milioni e 600 mila casi: un problema di tutta la popolazione e delle istituzioni. La cura del cancro determina anche assorbimento di risorse e lavoriamo quindi anche per ridurre l’incidenza economica”.
Lo afferma Gianni Amunni, tra i fondatori di CracKing Cancer Forum.
“Il primo evento del Cracking Cancer Forum è stato a Firenze, poi Napoli, Padova e ora Torino. Abbiamo viaggiato tra le diversi reti oncologiche nel Paese. Crediamo che la valorizzazione della rete sia un modo di affrontare correttamente questa battaglia contro il cancro. Perché rete significa squadra e divisione compiti, prendendo in carico il paziente nei suoi diversi bisogni: la maniera migliore per rispondere alle esigenze dell’oncologia. Oggi – aggiunge Amunni – siamo attenti inoltre all’organizzazione, soprattutto per la presa in carico sul territorio e dall’altra parte alle acquisizioni scientifiche. C’è anche un tema della cronicizzazione è assolutamente rilevante, forse il cambiamento più grande negli ultimi decenni. Prima si moriva nel giro di pochi mesi, avevamo pochi strumenti di cura. Ora sempre si allunga sempre di più l’attesa di vita, la durata della sopravvivenza. Anche chi non ce la fa convive con il tumore per 3-4 anni. E’ cambiato il paradigma della presa in carico. E sgretolare il cancro significa iniziare a parlarne e farlo in maniera diversa”.
Presente tra gli altri anche Luigi Icardi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte.
“E’ un onore per il Piemonte ospitare la quarta edizione di questo Forum che vede raccolte le migliori menti italiane sulla cura del cancro. Uno degli elementi emersi questa mattina nel dibattito – spiega Icardi – è l’importanza dell’organizzazione. E come Piemonte possiamo vantare il rifacimento della rete oncologica: oggi è una rete strutturata con un referente e coordinatore per il territorio, uno per il sistema ospedaliero, un coordinatore generale, un comitato scientifico che ha aperto le porte al volontariato. Si tratta di un’organizzazione inclusiva che rappresenta un valore aggiunto per la cura del cancro in Piemonte. Le grandi professionalità nella nostra regione che ora fanno rete a livello nazionale sono sicuramente uno strumento efficace che si aggiunge alle cure farmacologiche e all’innovazione tecnologica. Grazie a inclusione, confronto e organizzazione si arriva a un valore più alto”.