La 5° Edizione a Palermo il 4 e 5 maggio 2023
Sgretolare il cancro. È la sfida, che fin dalla prima edizione, si è lanciato il “Cracking Cancer”: l’appuntamento che mette insieme le eccellenze dell’oncologia italiana ed internazionale. Un progetto speciale per la lotta al cancro che si snoda tra tavoli di lavoro e workshop e vedono protagonisti scienziati, ricercatori, medici, infermieri, associazioni di pazienti e anche il coinvolgimento delle scuole e tutti insieme uniti da un unico scopo: vincere la battaglia contro una patologia che è tra le prime cause di morte nel nostro Paese e nel mondo.
Quest’anno per la sua 5° edizione, che si svolgerà a Palermo il 4 e 5 maggio 2023, il “Cracking Cancer” punta a quanto di più innovativo si stia facendo nella ricerca e nella cura. Un grande confronto sulle terapie d’avanguardia per quell’oncologia di precisione che oggi assume il valore di quella medicina predittiva e personalizzata che si sviluppa dall’integrazione di due grandi ambiti della ricerca: genomica e proteomica. Un vasto numero di incontri dedicati alla pianificazione di nuovi studi clinici perché si possa colmare quel divario tra ciò che accade nei laboratori di ricerca e ciò che invece riguarda più strettamente la prassi clinica. Una sfida nella sfida che è quella della medicina traslazionale: dal laboratorio al letto del paziente e al dialogo con la comunità, quel processo che gli inglesi condensano nel concetto “from benchside, to bedside to community” che serve guidare l’innovazione nella progettazione degli studi clinici e accelerare il processo decisionale clinico con tecnologie d’avanguardia.
Il “Cracking Cancer” è inoltre scambio di dati e punti di vista per una medicina che abbia al centro il paziente e la ricerca delle migliori terapie possibili come può essere attualmente la RadioLigand Therapy (RLT), che sta reinventando la cura del cancro nei pazienti con tumori in fase avanzata. Un approccio tra i più innovativi della medicina di precisone in ambito medico nucleare, capace di combinare diagnosi e terapia poiché è in grado di riconoscere selettivamente le cellule cancerogene ed eliminarle senza danneggiare le cellule sane. E alla quale si affiancano altri strumenti di terapie innovative come quella cellulare, genica, immunologica. Seppure la ricerca nel campo della RTL sia molto attiva c’è bisogno sia di ampliare le sue applicazioni sia validarne di nuove. Ma queste modalità di cura richiedono disponibilità di strumenti, competenze professionali diversificate e multidisciplinari, formazione ad hoc e un’organizzazione di sistema regionale che tenga conto dei bisogni e delle modalità di accesso. Nella due giorni palermitana un apposito tavolo di lavoro riunirà con i professionisti del settore affinché si traccino percorsi che tengano conto di questi diversi fattori e necessità per un trattamento che miri alla presa in cura totale della persona affetta da tumore maligno.
Va sottolineato che l’oncologia rappresenta quella branca della medicina che più di altre, data la sua alta incidenza di mortalità, si caratterizza per l’arrivo di cure innovative in grado di modificare la storia naturale di alcune patologie. E questo è solo uno dei tanti motivi per cui bisogna garantire a tutti quei cittadini che ne hanno effettivamente bisogno, un reale diritto di accesso. Un diritto che nella programmazione regionale deve tenere conto di più aspetti a partire dai temi della sostenibilità, con forti azioni di appropriatezza clinica e organizzativa e in cui anche il cosiddetto Early treatment, il trattamento precoce, deve essere parte di questa prospettiva in quanto può determinare significativi cambiamenti della prognosi a lungo termine. Per gli oncologi l‘anticipazione del trattamento nella fase precoce di malattia è uno dei modi con i quali sembra possibile allontanare e ridurre il momento della recidiva. Un tema questo che verrà analizzato in un focus specifico dove gli esperti si confronteranno su una gamma di procedure e sui vari aspetti medici e chirurgici. Ma gli esperti riuniti a Palermo cercheranno di rispondere amolte altre domande come: su cosa e in che modo lavora oggi la ricerca in campo oncologico, oppure quale ruolo riveste nelle patologie oncologiche il microbiota, questa impronta digitale unica che ogni individuo sviluppa nel tempo nell’intestino: tanto che una sua corretta composizione favorisce uno stato di salute e di benessere all’intero organismo. Oppure a che punto è la ricerca clinica nelle malattie oncologiche rare, quelle malattie che colpiscono all’incirca non più di 5 individui ogni 10mila persone, e che molto spesso sono correlate al timore che non sia stata ancora definita una cura standard per il loro trattamento e risoluzione. Senza dimenticare un settore sempre più importante per la cura e che riguarda il ruolo che occupano i dati di Real-World (RWD) nella pratica clinica e che rappresentano i dati fondamentali relativi al paziente e al suo stato di salute.
Il “Cracking Cancer” anche questa volta si caratterizzerà quale importante momento per lavorare su strategie, modelli e prospettive per percorsi oncologici diagnostici-terapeutici-assistenziali di alta qualità e come punto di forza dei tanti possibili traguardi da raggiungere in oncologia per essere più vicini al paziente in modo da garantire cure, assistenza e servizi sempre più elevati.